giovedì 24 luglio 2008

La mappa degli ambiti di lavoro di uno psicologo

Qui accanto potete visualizzare una nuova mappa, relativa agli ambiti professionali nei quali potrebbe essere chiamato in causa uno psicologo che non desideri occuparsi di 'clinica' ma di formazione, orientamento e contesti legati ad Internet.
Ovviamente, questi rappresentano ambiti che vanno presi in considerazione, in alcuni casi, associandoli ad altre professionalita' tecniche che, nell'ottica del lavoro di equipe, possono produrre vantaggi, successo e produttivita' e, quindi, fare la differenza nel mercato della concorrenza. Buona consultazione!

Chiarimenti sulla Psicologia

Mi succede alquanto spesso, direi quasi sempre, che all'inizio di un qualsiasi corso di formazione, presentandomi come professionista psicologo, i miei nuovi allievi mi osservino con una sorta di sguardo sospettoso. Prontamente (oramai ho capito il motivo) spiego che la mia funzione di psicologo, in quella circostanza, non e' assolutamente quella di clinico e quindi di andare alla ricerca di una qualche psicopatologia tra le persone che hanno deciso di frequentare il corso stesso.
Esiste purtroppo un pensiero diffuso che porta la gente ad associare lo psicologo SOLO a colui il quale si occupa del danno psichico, del problema psicologico, insomma degli aspetti psicopatologici del vivere.

Vorrei sfatare finalmente questa idea, in questa sede. Chiarendo che, fermo restando il pregevole lavoro che fanno i colleghi clinici, che di psicologia clinica si occupano, uno psicologo puo' anche essere impiegato in altri settori.
Come per esempio il settore del lavoro, della formazione, dell'orientamento professionale, della selezione del personale, della gestione delle risorse umane, della valutazione, della costruzione di reattivi e test psicologici, nella scuola, in internet, nel marketing, ovvero in tutti quei settori dove lo 'scambio clinico' esiste, ma viaggia su canali che non sono quelli della diagnosi/prognosi/terapia.

In una delle successive mie mappe, indichero' in quali settori alternativi al clinico e' possibile vedere all'opera o utilizzare uno psicologo.

martedì 15 luglio 2008

Profumi

C'è qualcosa di inconfondibile che è difficile anche da descrivere a parole, che mi prende quando mi reco nei posti che mi hanno visto crescere e diventare uomo. E' proprio vero che le origini non si possono né dimenticare né tantomeno allontanare, soprattutto quando queste coinvolgono i tuoi sensi più intimi e profondi, come per esempio l'olfatto.
Il profumo del mare, il profumo della pelle della gente, il profumo alimentato anche dalla stessa visione di paesaggi che non puoi trovare altrove...i profumi attivano i ricordi ed insieme scatenano in me emozioni. Ecco il bello del crescere: poter assaporare profumi, ricordi, emozioni. (nell'immagine, una pianta di lavanda)

Le scelte di vita

All'interno del film “Matrix” che rivedevo volentieri, ma con più calma, qualche giorno fa, c'è una scena nella quale uno dei protagonisti offre a Neo (il protagonista impersonato da Keanu Reeves) due pillole: una rossa ed una blu.
La prima permette di lasciare le cose della vita così come si trovano in quel momento, mentre la seconda, quella blu, di vivere una vita “parallela”, ma ricca, ricchissima di metafore, significati e spunti di riflessione.
Quante volte, di fronte a delle scelte di vita, abbiamo deciso di voltare lo sguardo e non buttarci nella mischia? Quante volte abbiamo desiderato “cambiare il mondo” con il nostro contributo e ci siamo riusciti perchè abbiamo creduto nelle nostre potenzialità? Io credo fortemente che quando si vuole qualcosa, questo qualcosa lo si raggiunge. Forse a prezzo di sacrifici, oppure di tempi assai più lunghi del previsto, ma lo si raggiunge. E daltronde quale traguardo di vita non è così gratificante se non proprio quello che ti obbliga quasi a fare fronte a tutte le tue risorse? Ho sempre dichiarato che occorre guardare le nostre spalle e sapere che c'è sempre qualcuno a quale tocca dire “grazie” nella nostra vita. Ma penso che questo qualcuno sia fondamentalmente il proprio padre o la propria madre...per il resto siamo solo noi a fare il nostro destino ed il nostro futuro.

mercoledì 2 luglio 2008

Laurea o pezzo di carta?

L'altro giorno mi è capitato un episodio assai spiacevole. Mentre facevo lezione, davanti alle mie allieve, è entrato un impiegato della scuola dove è presente il mio centro di formazione e con fare spavaldo ha affermato: "Bozza, la scuola chiude. Che sta facendo ancora qui?"
Da premettere che trattasi di Stage che mi vede seguire quattro studentesse che non sono a conoscenza del mio rapporto con questa persona che, in momenti non istituzionalmente formali, scherza in modo reciproco col sottoscritto.
Ovviamente, la mia replica è stata dire che io ero lì (e lì rimanevo) sia perchè avevo da far lezione, sia perchè pagato per stare fino alle 20.00.
Mi sono ripromesso di riprendere il discorso appena questa persona mi ricapiterà sottomano, ma nel frattempo ancora un volta mi chiedo che razza di persone esistano sulla faccia della terra.
Dopo essermi sudato non quattro ma mille camicie per prendere una laurea, vedermi riconosciute determinate competenze ed un ruolo di insegnante, debbo interfacciarmi con persone di siffatto, anzi di malfatto spessore?
Il 1 luglio ha rappresentato per me un altro giorno di svolta.
Ho fatto quello che una volta da piccoli dicevamo essere un "fioretto".
Ed ho deciso che d'ora in poi ad educazione risponderò con educazione, ma a 'burinaggine' risponderò con altrettanta 'burinaggine'.
E' finito il tempo in cui la laurea doveva esser equiparata ad un pezzo di carta....
Ora si cambia!

martedì 1 luglio 2008

Le zavorre

In questo mondo fatto di pressapochismo e di degenerazione della professionalità e del rispetto tra gli esseri umani, sinceramente, sentir parlare la gente che occorre gettare le 'zavorre' che ci legano al puntiglio equivale a perdere di vista la lucidità di mente.
Ci sono persone che oramai si nascondono dietro al fatto che hanno problemi vari, per carità rispettabilissimi, ma che sono capaci solo di recriminare i loro personali diritti, ma non riconoscerli mai agli altri, col risultato che alla fine sembra quasi che appari come tu l'essere marziano sceso su questa terra.
Si chiede precisione, ma non la si offre.
Si chiede puntualità, ma i ritardi diventano l'abitudine.
Si chiede serietà, ma quando sei tu a chiederla, alla fine non te la donano.