Il più bello dei marimartedì 30 settembre 2008
Il più bello dei mari (Hikmet)
Il più bello dei mariLa notte
Cala la notte. Un altro giorno se ne e' andato, assai faticoso psicologicamente per il sottoscritto. Emozioni, tensioni, intensità di sguardi, solitudini, lacrime. Non è stato facile, oggi.La Croce Rossa Italiana
Oggi ho conosciuto un nuovo mondo: quello della Croce Rossa Italiana. Non mi aspettavo una tale carica di energie, di spirito di fratellanza, di unione. L'ho conosciuta in una occasione assai triste, ma forse, come ho sempre dichiarato a me stesso, sono le situazioni più tristi quelle che ti fanno apprezzare completamente la bellezza di un gesto o la natura di un simbolo che si fa persona.L'arcobaleno della vita
La vita è proprio come un arcobaleno che provvede ad unire due momenti fondamentali del nostro vivere: la nascita e la morte. In mezzo, mi piace pensare che tutti quanti noi , quello che produciamo, quello che conquistiamo, quello che raggiungiamo, lo possiamo rappresentare in tutti i colori dell'arcobaleno. Il rosso, il giallo, il verde, l'azzurro, colori che riempiono la nostra quotidianeità provvedono a regalarci quelle emozioni che ci permettono di riempire di energia quel contenitore che è la vita.lunedì 29 settembre 2008
Non sopporto l'arroganza
Una persona conosciuta semplicemente per telefono. Tranquille conversazioni nella prospettiva di una sana e pura amicizia, seppur telefonica. Poi un giorno questa persona la si chiama e ti dice: "Guardi che ha sbagliato numero". Passa del tempo. E ti dice: "se TU vuoi chiarire, mi puoi chiamare".domenica 28 settembre 2008
Un angelo nel cielo
Da quest'oggi un angelo in più è presente nel cielo stellato. E' un angelo che ha lottato per la vita, ma che la vita ha deciso dovesse continuare a donare la sua luce là dove nessuno può arrivare.sabato 27 settembre 2008
Voglia di rialzarsi
Analizzando la letteratura psicologica in materia di dolore, di cure per pazienti che soffrono di mali "cosiddetti incurabili" (cosa ci costringe mai a pensare alla incurabilità se prima non proviamo a lottare?), di psico-oncologia, ho notato che si parla soprattutto di "accompagnamento alla morte", di "comunicazione al malato", di "farmacologia di supporto".mercoledì 24 settembre 2008
Un bellissimo testo
Ieri sera ho ricevuto una email da una mia ex allieva di un corso terminato qualche mese fa. Questa email conteneva un documento che lei stessa mi invitava a leggere e commentare. Mi è piaciuto molto e desidero condividerlo con tutti voi, non tanto per la "quasi magia" che contiene al suo interno, ma per il forte, fortissimo messaggio simbolico che regala a tutti coloro i quali voglio fortissimamente credere che ottenere il meglio da noi stessi si può. Sempre.CAMBIARE IO?
Traduzione Carol Saito gentilmente concessa dal Dr. Ihaleakala Hew Len.
Due anni fa, sentii parlare di un terapeuta che, alle Hawaii, curò un intero reparto di pazzi criminali, senza mai vederne nemmeno uno.
Lo psicologo studiava la cartella di uno dei pazienti e guardava dentro di sé per vedere come aveva creato la malattia di quella persona. Migliorando sé stesso, il paziente migliorava.
Quando sentii questa storia per la prima volta, pensai fosse una leggenda urbana. Come potrebbe qualcuno guarire qualcun altro,guarendo sé stesso? Come potrebbe, anche il più grande maestro di auto-miglioramento curare un pazzo criminale? Non aveva alcun senso.
Non era logico, quindi accantonai la storia. Ad ogni modo, la sentii nuovamente un anno dopo. Seppi che il terapeuta aveva usato un processo di guarigione Hawaiano chiamato ho 'oponopono. Non ne avevo mai sentito parlare, tuttavia non riuscivo a togliermelo dalla mente. Se la storia fosse stata vera, avrei dovuto saperne di più.
Avevo sempre inteso la "responsabilità totale" nel senso che sono responsabile di ciò che penso e faccio. Quanto va oltre a ciò, è fuori dalla mia portata.
Penso che la maggior parte della gente pensi alla responsabilità totale in questi termini. Siamo responsabili di ciò che facciamo, non di ciò che fa una qualunque altra persona. Il terapeuta Hawaiano che curava quelle persone malate di mente mi avrebbe insegnato una nuova prospettiva avanzata riguardo alla responsabilità totale.
Il suo nome è Dr. Ihaleakala Hew Len. Abbiamo trascorso circa un'ora a parlare, durante la nostra prima telefonata. Gli chiesi di raccontarmi la storia completa del suo lavoro come terapeuta. Mi spiegò che aveva lavorato al Hawaii State Hospital per quattro anni.
Quel reparto dove tenevano i pazzi criminali era pericoloso. Gl i psicologi si dimettevano dopo un mese. I dipendenti si davano spesso per malati o si dimettevano direttamente. La gente attraversava il reparto con le spalle al muro, nel timore di essere attaccata dai pazienti. Non era un luogo piacevole in cui vivere, lavorare, o da visitare. Il Dr. Len mi disse di non aver mai visto i pazienti. Concordò di avere un ufficio e passare in rassegna le loro cartelle.
Mentre guardava le loro cartelle, lavorava su sé stesso. Mentre lavorava su sé stesso, I pazienti iniziavano a guarire.
E quelli che non avevano speranze di essere rilasciati, venivano liberati. Ero sgomento. Non solo, continuò, idipendenti iniziarono a venire al lavoro volentieri. L'assenteismo ed il continuo ricambio di dipendenti ebbero termine.
Ci ritrovammo con più personale del necessario, perché i pazienti venivano dimessi, e tutti i dipendenti si presentavano al lavoro.
Oggi, quel reparto è chiuso. A quel punto, feci la domanda da un milione di dollari: Cosa facevi dentro di te, che causava il cambiamento di quelle persone? - Curavo semplicemente la parte di me che le aveva create, disse.
Non capivo. Il Dr. Len spiegò che responsabilità totale per la propria vita significa che tutto nella tua vita semplicemente perché è nella tua vita, è tua responsabilità . Letteralmente, il mondo intero è una tua creazione. E' dura da digerire!
Essere responsabile di ciò che dico o faccio è una cosa. Essere responsabile di ciò che dice o fa chiunque altro nella mia vita è un'altra!
Tutto qui? Tutto qui.
Salta fuori che amare sé stessi è il miglior modo di migliorarsi, e mentre migliori te stesso, migliori il tuo mondo. Ecco un rapido esempio di come funziona: un giorno, qualcuno mi ha mandato un';e-mail che mi ha stravolto. In passato avrei affrontato la situazione lavorando sui miei tasti emotivi dolenti, o cercando di ragionare con la persona che aveva mandato il brutto messaggio.
Non compii alcuna azione esterna per ricevere quelle scuse. Non gli avevo nemmeno risposto. Tuttavia, dicendo Ti voglio bene in qualche modo curai dentro di me ciò che lo stava creando.In seguito seguii un seminario condotto dal Dr. Len, che ora ha 70 anni, è considerato uno sciamano benevolo, e vive una vita appartata.
Mi ha detto che mentre miglioro me stesso, la vibrazione del mio libro s'innalza, ed ognuno lo sentirà leggendolo. In breve, mentre miglioro, migliorano i miei lettori. E per quanto riguarda i libri già venduti, là fuori, chiesi? Non sono là fuori, spiegò, dischiudendo nuovamente la mia mente con la sua saggezza mistica. Sono ancora dentro di te.
Quando guardi, fallo con amore.
Un abbraccio di luce,
Carol
lunedì 22 settembre 2008
Il dolore
Cosa è il dolore? E' sicuramente l'impossibilità di avere il controllo e la gestione sulle proprie emozioni quando esse prendono il sopravvento sul nostro Io e, nella ricerca di una dimensione che ci permetta di poter reagire agli eventi, in realtà ci fa ritrovare ancora più nel baratro.martedì 16 settembre 2008
Le cure palliative
Ultimamente mi sto interessando alle cosiddette cure palliative, ovvero tutte quelle cure che e' importante donare a chi si ritrova, sfortunatamente, a vivere una condizione di malattia cronica. Che sia un tumore o la necessita' di fare a vita dialisi, sempre e comunque i fantasmi ed i timori per la propria aspettativa di vita entrano fortemente in gioco in queste persone, per non parlare dell'argomento "morte" che ben presto entra prepotentemente ad appensatire ancor di piu' il gia' grave fardello. Pare ci sia sempre una maggiore sensibilizzazione verso le cure non piu' solo riferite all'organo fisico, ma una presa in carico del paziente anche dal punto di vista psicologico. Ho letto una splendida frase girando per Internet e voglio condividerla con voi, proprio legata al dolore interiore, umano, emotivo di tutte quelle persone che sanno di dover affrontare un difficile percorso di vita."Alla base di questa filosofia (delle cure palliative, ndr) resta sempre il rispetto dell’essere umano sofferente, l’attenzione al dettaglio, a tutto quello che si può e si deve fare quando "non c’è più niente da fare": l’attenzione alla vita del paziente, anche se brevissima, privilegiandone gli aspetti qualitativi e arricchendo ogni suo istante di significati e di senso; la capacità di ascoltare, dare presenza, restaurare i rapporti umani ed entrare in rapporto emotivo con pazienti e familiari.
su conoscenze scientifiche e sull’attenzione continua nella loro applicazione.
giovedì 11 settembre 2008
Una poesia dedicata a tutte le donne...

IL TUO PROFUMO CALDO
Quel giorno sentii la tua presenza,
discreta ma devastante.
Quel giorno dissi al mio cuore
Per lei sarà passione sconvolgente.
Sola vagavi per le stanze
Ignara del mio sguardo su di te.
Già sentivo quel calore
Che oggi è fuoco rovente al cervello.
Poi poggiai le mie labbra alle tue
Sfuggente come lepre timorosa,
ma io correndo ti ho raccolto
ed il profumo tuo oramai ho dentro.
Tutto di te batte in ogni istante
E grande e troppo è il tormento
Spinge la mia solitudine tremenda
A volerti tutta, dolce ed aggressiva.
Pretendimi come facesti quella notte
Fammi sentire tuo uomo fra i maschi.
Donerò dell’uomo il mio coraggio
E del corpo il frutto che già fu tuo.
Sognami, Fata incantata.
Sognami tra i funghetti del bosco magico.
Questa notte svelerò della vita ogni segreto
Per donartelo sottoforma di una rosa.
lunedì 1 settembre 2008
Chi è il "Formatore"?
Nella nuova cultura organizzativa del sistema formativo il formatore è un docente che opera in ambiti pluralistici (agenzie formative, strutture aziendali, società di consulenza e di formazione). In altri termini, il ruolo del Formatore è di costruire e/o consolidare i legami tra formazione e lavoro, nel qualificare, riqualificare e aggiornare le forze di lavoro.
Il Formatore può assumere funzioni più o meno ampie o specializzate a seconda della richiesta, delle sue competenze e dell'ampiezza e differenziazione funzionale presente nell'équipe in cui opera. In ragione della organizzazione necessaria al perseguimento degli obiettivi formativi può cioè, occuparsi solo della gestione didattica oppure dell'analisi dei fabbisogni, della progettazione, della selezione dei candidati, della valutazione, del monitoraggio, etc. Un Formatore può trovarsi a realizzare iniziative di formazione anche molto diverse tra di loro (quanto a contenuti, destinatari, etc.) e deve essere in grado di individuare le metodologie e gli strumenti più adeguati per fronteggiare le necessità della committenza e dell'utenza.
Tratto da http://www.isfol.it/ - ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori)
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Ripresa attività
Buon lavoro a tutti quanti e che sia una ripresa all'insegna del successo e della serenità.
