martedì 21 ottobre 2008

La scuola

Credo di avere una discreta esperienza nel campo della scuola e della formazione. E credo che fin troppe responsabilità sono state date negli anni ad essa, sia come istituzione che come insegnanti che ci lavorano. Per anni si e' chiesto ai docenti di ricoprire mille ruoli: dell'educatore, del sostituto-genitore, dello psicologo, del medico, ecc... che possiedono competenze che un docente non ha per ovvi motivi. A malapena oggi troviamo docenti con competenze di Pedagogia......
Ho da poco scritto ad una mia amica i miei pensieri relativi al concetto di scuola. Sono dell'idea che essa oggi e' paradossalmente rimasto l'unico obbligo (letto nel senso non dittatoriale del termine) per i giovani e, come tale, si e' trasformata in luogo di espiazioni. Di quali colpe? Secondo me di colpe derivanti da una generazione di genitori che hanno perso ogni tipo di consapevolezza di quale ruolo di costruzione del futuro abbiano nei confronti dei figli. Genitori che non si incontrano più davanti ad un tavolo all'ora di pranzo, che non dialogano, che si separano, divorziano, litigano, violentano...hanno reso quella bellissima immagine di "famiglia unita" oramai un triste ricordo.

Ancora una volta, andando in controtendenza, sono straconvinto che gli interventi andrebbero pensati non nei confronti della scuola (per la quale occorrerebbe pensare ad altri interventi di cui ho le idee chiare), ma proprio dell'istituzione base della costituzione morale, sociale e cognitiva di un individuo: la famiglia.

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